Il Gambero rosso della Louisiana

Una delle specie alloctone più pericolose per i nostri ecosistemi.

Da quando il mondo si è avviato sempre di più verso l’epoca moderna le distanze tra le nazioni e addirittura tra i continenti sembrano essere sempre più corte, complici ovviamente lo sviluppo tecnologico dei mezzi di trasporti e l’evoluzione dei mercati che stanno diventando sempre più internazionali. 

È proprio in uno scenario come questo che i confini si accorciano anche per piante ed animali che si ritrovano a diventare specie alloctone in ecosistemi posti anche a migliaia di chilometri di distanza. 

È il caso del Gambero rosso della Louisiana (Procambarus clarkii), un crostaceo decapode originario come suggerisce il nome delle aree palustri degli Stati Uniti centro meridionali, importato in Italia per le sue carni e attualmente una delle specie alloctone più pericolose per i nostri ecosistemi. Esso infatti è un animale molto vorace, capace di nutrirsi delle uova di molti pesci e anfibi nostrani, di insetti e di una grande quantità di alghe, spingendosi talvolta anche nei pressi dei raccolti e rappresentando cosi un notevole pericolo per la nostra biodiversità. Rappresenta inoltre una delle principali minacce per i gamberi di fiume nostrani competendo con loro per le risorse e soprattutto perché è portatore sano di una malattia chiamata “peste dei gamberi” che non lascia scampo ai crostacei italiani. 

Questo è solo uno dei vari casi in cui la cattive gestioni delle specie importate provocano danni ai nostri ecosistemi e deve far capire che quando si importano specie in territori nuovi bisogna adottare tutte le precauzioni possibili.

Le foto sono state scattate da Francesco Simonetta presso la località Lagolungo a Rieti.

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