I 620′ di Miriana D’Alessandro

Un’artista emergente con tanto da raccontare

I social sono ormai una vetrina per tanti giovani artisti, grazie a questi è più facile condividere idee, progetti e percorsi personali. Spesso si vengono a creare degli intrecci di storie interessanti, che meritano di essere portati alla luce; grazie a questi abbiamo avuto modo di intervistare Miriana D’Alessandro, classe ’98, di Cerveteri (RM).

L’ interesse per l’arte inizia a travolgermi sin da piccola. L’ho sempre considerata il più valido impiego di tempo. Nel mio intero percorso scolastico, si può dire si sia insinuata con prepotenza.

M. D’Alessandro, 2021

L’arte ha sempre fatto parte di lei, ha frequentato dapprima il Liceo Artistico P. A. Guglielmotti di Civitavecchia (RM), per poi trasferirsi nel 2015 al Liceo Artistico Enzo Rossi di Roma dove si diploma, nel 2018, in design dell’arredo. Nello stesso anno ha dato inizio a delle lunghe sessioni di camminata, attività che l’accompagna fino ad oggi, diventando nel tempo necessità del proprio pensiero artistico. Per lei importante e fondamentale il contatto con la strada e la natura, che le permette di riordinare e svuotarsi dall’eccesso causato dai ritmi frenetici che la vita cittadina impone.

Nel 2018, come naturale proseguimento del percorso, decide di iscriversi alla RUFA, Rome University of Fine Arts, indirizzo pittura, che l’ha portata verso le arti visive. “Sentivo il bisogno di mettere da parte la schematicità, per liberare mani e mente.”, dice.

Dal mio primo anno in RUFA il rapporto con l’arte si è fatto via via più intenso:

“I punti fermi del mio intero percorso sono il disegno e l’incisione. Intorno a questi cerco di far ruotare le altre tecniche. Posso passare dalla pittura al video. Da qualche mese sono arrivata a toccare, spinta da particolare interesse, la performance.”

Il suo lavoro artistico inizialmente lo definisce introspettivo ma, con il maturare e il passare del tempo pur mantenendo la costante riflessione verso ciò che la circonda, cerca costantemente ad aprirsi a sensazioni che la connettessero con ciò che aveva intorno. Gradualmente viene meno l’esigenza di sfruttare la bidimensionalità del foglio e della tela, ma mantenendoli come principi base.

“Il mio lavoro si muove lungo una costante analisi. Credo che associata a percorsi ripetuti, possa portare a visioni sempre nuove e al mantenimento della cura dello sguardo.”

E’ da questo approccio che nasce la performance620 secondi’:

La performance che ha tenuto il 14 e il 15 Aprile 2021, al RUFA Space, Pastifico Cerere di Roma.

Nel mondo dell’azione sono entrata in punta di piedi, con la consapevolezza latente di star per incontrare un contesto a cui mi sarei affezionata molto.

Nel mondo dell’azione sono entrata in punta di piedi, con la consapevolezza latente di star per incontrare un contesto a cui mi sarei affezionata molto.

M. D’Alessandro, 2021

‘620 secondi’ nasce da una riflessione fatta durante una sessione di cammino; ha rivolto l’attenzione all’elemento acqua, a quanto questo renda percepibile la fugacità del nostro generale passaggio. Un’impronta bagnata da prova della breve permanenza dei nostri passi.

Foto performance 620 secondi, foto di Tommaso Schirru

‘32 metri quadrati di mare circa’ (1967) di Pino Pascali , è l’opera che la performance prende sotto osservazione e come oggetto da cui far partire una sovversione: Miriana infatti ha ricostruito una delle vasche presenti nell’installazione, riempiendola in egual modo di acqua di mare.

Ha lasciato l’acqua salata intervenire sulla vasca e successivamente, entrandovi ed uscendovi, ha portato con se l’acqua che i passi hanno raccolto, disegnando con il camminare il perimetro della stanza. Le preme restituire alla natura il ruolo di variabile indipendente. “Portare fuori l’acqua dal metro quadro è sottrarla all’artificio e contemporaneamente rendermi testimonianza di una riflessione riguardo un ulteriore, limitativo, inscatolamento.”. La prima occasione per lei d’incontro tra arte e cammino ad evadere dalla dimensione del pensiero.

Al centro della stanza era esposto anche l’ultimo dei suoi quattro libri: Conteneva la ricerca grafica che porta avanti quotidianamente da tre anni, ponendolo come spiraglio. Chi osservava poteva interagire sfogliandolo, entrando a far parte della cadenza  che creava con i passi. A ritmo regolare si è creata un’interazione con le persone presenti. “Mi sono sentita inizio e parte di un movimento“.

Considera ‘620 secondi’ come un piccolo-grande punto di partenza, un’occasione per imparare a mettersi ulteriormente in gioco e capire fin dove può spingersi a fare rispetto a queste analogie.

Foto del libro con i progetti grafici di Miriana D’Alessandro.

Ad una ragazza, artista così giovane possiamo solo che augurare di entrare nel mondo dell’arte con prepotenza e determinazione, senza distogliere l’attenzione dal personale e unico processo creativo.

Per maggiori info: https://www.unirufa.it/2021/04/09/la-ricerca-artistica-in-mostra-al-rufa-space/

Video della RUFA: https://www.youtube.com/watch?v=L7LFS_IjggA

Link ai social:

Miriana D’Alessandro https://www.instagram.com/mirianadalessandro_/

Tommaso Schirru https://www.instagram.com/tommasoschirru/

Sofia Sotto Corona https://www.instagram.com/sophiassc/

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