Lungo la via Ostiense a Roma, sorge la basilica papale di San Paolo fuori le mura. Una delle quattro basiliche papali di Roma, la seconda più grande dopo quella di San Pietro in Vaticano.
La Basilica Papale è stata costruita vicino alla riva sinistra del Tevere, a circa 2 km fuori dalle mura aureliane. Si erge sul luogo che la tradizione indica come quello del martirio e della sepoltura dell’apostolo Paolo.
Storia costruttiva della Basilica
All’inizio del IV secolo, con la fine delle persecuzioni e la promulgazione degli editti di tolleranza verso il cristianesimo (313), l’Imperatore Costantino fece realizzare degli scavi sui luoghi della cella memoriae, dove i Cristiani veneravano la memoria dell’Apostolo San Paolo, decapitato tra il 65 ed il 67, sotto Nerone. Successivamente consacrata da Papa Silvestro nel 324.
Di fronte al crescente afflusso dei pellegrini, all’aumentata richiesta di ampliare l’edificio ed all’impossibilità di ingrandirlo e di spostare la Tomba, i tre imperatori allora reggenti: Teodosio (che proclamerà il Cristianesimo religione di Stato nel 391), Valentiniano II e Arcadio, fecero costruire la più vasta basilica di Roma orientata verso ovest. Papa Siricio la consacrò nel 390.
La nuova Basilica, orientata verso il fiume Tevere, distrutta nel 1823 da un rovinoso incendio, ha subito ricostruzoni dall’architetto Pasquale Belli, il quale lavorò sul progetto di Giuseppe Valadier.
Il quadriportico e la facciata
L’imponente architettura del quadriportico, con i 70 metri di colonnato, accoglie il visitatore introducendo la maestosità dell’intern, è stato realizzato tra il 1890 e il 1928 da Giuseppe Sacconi e Guglielmo Calderini.
La facciata sopra il colonnato non passa di certo inosservata, la lucentezza dei mosaici oro è ben visibile da grandi distanze. I mosaici sono stati eseguiti fra il 1854 e il 1874 sui disegni di Filippo Agricola e Nicola Consoni, i quli si isono ispirati agli originali di X secolo.
Suddiviso in tre fasce, quella inferiore, alternati alle finestre, sono raffigurati i quattro profeti dell’Antico Testamento.
Sopra di essi, vi è una fascia con l’Agnus Dei, l’agnello immolato sul monte del paradiso da cui sgorgano i quattro fiumi simboleggianti i Vangeli, nei quali si dissetano dodici agnelli, che simboleggiano gli apostoli.
Nel timpano triangolare, infine, vi è raffigurato Cristo benedicente posto in mezzo a San Paolo e San Pietro e la striscia centrale.
Gli interni
Il maestoso interno della basilica, con un’altezza di 30 metri è stato ricostruito da Luigi Poletti (1831-1854), dopo l’incendio del 1823, sull’identica area e struttura della Basilica Teodosiana. Le 5 navate sono sostenute da 80 colonne in granito; nel soffitto, ampiamente decorato d’oro, figura il grande stemma di Pio IX, il Papa che ha completato la ricostruzione rifacendo l’antico soffitto.
Nel V secolo Leone Magno iniziò ad inserire i medaglioni dei papi presenti nella storia del Cristianesimo, nella navata centrale. Al di sopra, sono presenti ben 36 riquadri con gli espisodi della vita di San Paolo, scanditi da lesene corinzie e finestroni.
Le ricerche archeologiche del 2006, hanno messo in luce il sarcofago del Santo, rimasto nascosto da diverse murature ed hanno anche fatto riscoprire l’abside costantiniana (324) occultata dall’edificio teodosiano (395).
La decorazione Absidale e l’arco Trionfale
L’arco Trionfale, commissionato da Galla Placidia, divide il transetto dall’abside, ed è anch’esso riccamente decorato. Al centro della composizione, al disopra dell’arco, è raffigurato Cristo Pantocratore dentro un tondo da cui fuoriescono dei raggi. Ai suoi lati, fra le nuvole rosse e verdi del cielo dorato, vi sono i quattro simboli degli Evangelisti.
La decorazione dell’abside, importante per la storia dell’arte, ha dimensioni eccezionali (24x12m). I maestri che l’hanno realizzata sono stati gli stessi che hanno lavorato a San Marco a Venezia tra il 1220 e il 1227. La decorazione è stata soggetta a restauri tra il XVI e il XIX sec.
Al centro il Cristo Pantocratore con accanto le lettere che ne abbreviano il nome di Gesù e Cristo ( IC e XC), caratteristica peculiare delle rappresentazioni bizantine. Il libro aperto di Cristo mostra le parole del Giudizio universale, mentre i rotoli di Pietro e Paolo attestano la loro fede.
Il committente del mosaico, Papa Onorio III è rappresentato come una piccolissima figura bianca, piegata verso il piede destro di Cristo.
Alla destra del Cristo, Paolo (il cui solo nome è scritto in greco ed in latino) e Luca. Alla sua sinistra, Pietro e suo fratello Andrea, il primo Apostolo chiamato dal Signore.
In basso, figurano gli altri 10 Apostoli.
Abbiamo provato a sintetizzarne la bellezza e l’importanza storica, ma non bastano di certo poche righe. Il nostro invito è quello di visitare i luoghi e le bellezze italiane per comprenderle al meglio e continuare a farci sapere tramite i canali social e mail cosa ne pensate.
Per ulteriori informazioni (orari, visite guidate…): https://basilicasanpaolo.org/
Foto Giulia Belfiori
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1 Comment
Mel Levey
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