Il Tempio Maggiore di Roma

Il Tempio Maggiore, più conosciuto come la Sinagoga, nel ghetto Ebraico di Roma.

Con Tempio Maggiore, si identifica una meravigliosa e importante architettura sita in una bellissima zona di Roma particolare per la sua storia e le tristi vicissitudini di alcuni anni fa: sto parlando della Sinagoga nel Ghetto Ebraico di Roma.

Nel 1555 il Papa Paolo IV, istituisce il ghetto ebraico di Roma nel quale vennero racchiuse le cosiddette Cinque Scole, ovvero le uniche cinque sinagoghe della città: la Castigliana, la Catalana, la Siciliana, la Nova e l’Italiana. Qualche secolo dopo, In seguito all’annessione di Roma allo stato italiano nel 1870, con la quale gli ebrei divennero titolari dei diritti di cittadinanza, venne abolito il ghetto. Nel 1888 l’Università ebraica di Roma stipulò un contratto con il Comune, grazie al quale avrebbe ottenuto un terreno con strade di accesso per l’edificazione di una sinagoga di dimensioni monumentali per consentire la demolizione dell’edificio delle Cinque Scole; tale accordo venne però rescisso nel 1896. La stessa Università, nel 1889, indice un:

“Programma di concorso per il progetto di un Tempi Israelitico con accessori ed altri locali annessi da erigersi a Roma” 

Un’architettura fra rappresentazione e tradizione, G. Ascarelli e Sergio A. Terracina

Quindi si tratta di un concorso per progettare la nuova sinagoga acquisendo non solo la funzione di luogo di culto, ma anche di simbolo dell’emancipazione della comunità ebraica di Roma, che dovrà avere carattere severo e monumentale.

Due dei ventisei progetti presentati arrivarono parimerito: si tratta dei progetti di Osvaldo Armanni e Vincenzo Costa, e Attilio Muggia. Per alcuni problemi urbanistici di quel periodo, si fermarono i lavori di consolidamento dell’area del ghetto e venne rescisso il contratto tra l’Università Israelitica e l’amministrazione capitolina. Solo nel 1897, quando un lotto di terreno vicino il Lungotevere venne destinato all’edificazione della nuova Sinagoga. L’Università pertanto indìce un ulteriore concorso solo tra i due progetti sopracitati, ma Muggia si ritira in quanto critica quattro punti del nuovo programma di concorso. I vincitori del nuovo concorso quindi Osvaldo Armanni e Vincenzo Costa. Il Tempio fu inaugurato nel 1904, l’edificio monumentale venne sormontato da una cupola a base quadrata, rivestita in alluminio. L’interno, con una disposizione della bimah (il pulpito) non esattamente conforme alla tradizione del “rito romano”, è riccamente decorato nello stile art nouveau.

Il Tempio Maggiore rimase attivo anche dopo la promulgazione delle leggi razziali del 1938; a settembre del 1943 fu il luogo della raccolta dell’oro per il ricatto di Herbert Kappler il quale, nel pomeriggio del 26 settembre, convocò presso il proprio ufficio a Villa Wolkonsky il Presidente della comunità israelitica di Roma, Foà, e il presidente dell’Unione delle Comunità Israelitiche Italiane, Dante Almansi, intimando loro la consegna, entro trentasei ore, di almeno 50 chilogrammi d’oro, minacciando altrimenti la deportazione di duecento ebrei romani verso la Germania. L’oro fu raccolto e consegnato con un ritardo di poche ore, comunque entro i limiti di una breve proroga accordata dallo stesso Kappler ai responsabili della Comunità ebraica romana. Tuttavia, come tutti sappiamo, non servì a scongiurare il rastrellamento del Ghetto infatti di lì a poche settimane avvenne il terribile evento. 

Lo stile architettonico del Tempio Maggiore è eclettico e vuol essere un richiamo a quello dell’antica Palestina visto con una fusione di elementi egizi, assiri e greci riadattati al contesto architettonico di Roma. Ha forma di croce greca, con un ambiente centrale a pianta quadrata su tre lati affiancato da matroeni sorretti da massicce colonne i cui ambulacri sottostanti, lungo le pareti laterali, formano delle navatelle che vengono talvolta utilizzate per celebrazioni minori; il braccio opposto all’ingresso principale ha la forma di abside poligonale. Sulla facciata sono presenti simboli ebraici come quelli del candelabro a sette bracci, i tavoli della legge, la stella di Davide e il ramo di palma. Negli ambienti sottostanti il Tempio Maggiore è stato allestito nel 2005 il museo ebraico, che ripercorre la storia della comunità ebraica di Roma attraverso sette sale.

Per saperne di più: https://museoebraico.roma.it/le-sinagoghe/

Foto di Giulia Belfiori

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